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I denti decidui sono conosciuti come denti da latte, grazie al loro colore pallido che rievoca quello della bevanda. I denti da latte cadono naturalmente intorno al sesto anno di vita del bambino, tuttavia in alcuni casi è necessario intervenire per aiutare il processo spontaneo. In questo articolo scoprirai come togliere i denti da latte, affinché lascino spazio ai denti definitivi.

Quando togliere i denti da latte

I denti da latte cadono per fare spazio ai denti definitivi; questo processo naturale a volte non si completa spontaneamente ma ha bisogno dell’intervento dei genitori o del dentista. È importante che i denti decidui lascino spazio a quelli definitivi in quanto la presenza dei denti da latte può causare posizionamenti irregolari dei denti definitivi; una delle conseguenze è che il bambino in futuro potrà essere obbligato a portare un apparecchio ortodontico per “raddrizzare” i denti.

Quando si scopre con certezza che i denti da latte stanno per cadere? Il primo campanello d’allarme è il dondolio del dente, che inizia a muoversi nella gengiva; solitamente sono proprio i bambini ad avvisare i genitori di quanto sta accadendo, perché la masticazione diventa più difficoltosa. Le conseguenze possono essere l’infiammazione gengivale e la comparsa di tracce di sangue, che in genere spaventano i bambini. È importante tranquillizzarli spiegando loro che si tratta di un fenomeno naturale, che si completa senza alcuna difficoltà. Tuttavia i denti da latte devono essere tolti perché possono cariarsi, causando infiammazioni molto fastidiose.

Come togliere i denti da latte

Dunque, se il dente da latte dondola, devi aiutare il bambino a toglierlo; si stratta di un processo naturale che può anche durare qualche settimana, provocando molti fastidi: per esempio il dentino potrebbe essere ingerito inavvertitamente.

La prima cosa da fare è valutare la situazione del dente, muovendolo con le dita in tutte le direzioni, per capire se è “maturo” per essere staccato. Se non è ancora il momento di toglierlo il rischio è di causare emorragie e dolori al bambino. Ti accorgerai che il dente è pronto se risulta molto mobile, ossia se si lascia guidare in tutte le direzioni con facilità. Puoi anche chiedere al bambino di valutare il suo dente da latte in prima persona, magari aiutandosi con la lingua o con le dita; in quest’ultimo caso le mani dovranno essere pulite, per non provocare infezioni.

Solitamente il dente da latte, pronto per essere tolto, è attaccato alla gengiva da una porzione sottile di tessuto gengivale; in tale ipotesi il bambino non sentirà alcun dolore. Se invece muovendolo prova dolore, significa che non è ancora il momento di staccarlo. Nota, infine, se i movimenti provocano fuoriuscite di sangue; se il dente è pronto all’estrazione non dovrebbe verificarsi alcuna emorragia.

È importante parlare con il bambino, che potrebbe vivere questa esperienza con ansia e paura; se preferisce che il dentino cada naturalmente, è meglio non forzarlo. A volte però sono gli stessi genitori a vivere con ansia il momento dell’estrazione dei denti da latte. Se ritieni di non poter essere di alcun aiuto, rivolgiti a un dentista; altrimenti ci sono una serie di sistemi efficaci per completare l’operazione in autonomia e senza alcun problema. Se il dente è pronto per essere estratto, per prima cosa tranquillizza il bambino, invitandolo a restare fermo, magari persuadendolo con la promessa di un gelato, che sarà molto utile dopo l’estrazione.

Per togliere il dente si possono usare diversi sistemi:

  • il bambino può spingere il dente con la lingua, forzandolo a piegarsi su se stesso verso l’esterno, fino alla sua caduta;
  • invita il bambino a mordere una mela: molto probabilmente il dente cadrà durante la masticazione; bisogna però fare attenzione che non venga ingerito ma espulso immediatamente;
  • ci si può aiutare con uno spazzolino, magari cosparso di dentifricio alla menta: il bambino lo troverà più naturale del dito, in quanto è abituato al sapore e alla consistenza dello strumento; spingi con le setole contro la superficie interna del dente, forzando delicatamente verso l’esterno fino alla sua estrazione completa;
  • il metodo della garza è il più utilizzato: asciuga il dente con l’ovatta, perché la bocca è sempre umida di saliva. Asciugare il dente da latte aiuta la presa e rende l’estrazione meno impegnativa. È inevitabile che le dita vengano a contatto con la superficie del cavo orale, dunque usa sempre dei guanti di lattice per scongiurare il rischio di infezioni; ricorda infatti che è inevitabile che durante l’operazione la gengiva sanguini un po’.

Quando il dente sarà perfettamente asciutto avvolgilo nella garza sterile, piegata in quattro parti, spingendo con indice e pollice. L’estrazione deve avvenire con un movimento deciso, per evitare di allungare troppo i tempi

Cosa fare dopo che il dente da latte è stato estratto

Ora che il dente si è staccato devi provvedere a fermare la piccola perdita di sangue che ne è scaturita. Anche se il dente era già quasi staccato, avviene sempre uno strappo che provoca un’emorragia. Potrai aiutarti con la solita garza sterile, creando un rotolo che fungerà da tampone. Inserisci la garza nel buco che si è formato dopo l’estrazione. Il bambino dovrà mordere il tampone per circa dieci minuti, permettendo così alla ferita di guarire rapidamente.

Con una soluzione salina riscaldata, il bambino potrà effettuare una serie di risciacqui del cavo orale per circa mezzo minuto; servirà a scongiurare il pericolo di infezioni. È importante che l’acqua utilizzata per il risciacquo non venga ingerita. La soluzione salina si prepara facilmente: sciogli un cucchiaino di sale in un bicchiere di acqua e scalda il tutto a fuoco lento. Assicurati che l’acqua sia tiepida e non troppo calda. Il bambino dovrà ripetere il lavaggio della bocca per due giorni.

Togliere i denti da latte dal dentista

Se non te la senti di effettuare l’estrazione del dente da latte, il consiglio è di recarti da un dentista. Il professionista provvede alla perfrigerazione della parte interessata, attraverso l’impiego di cloruro di etilene, che anestetizza la gengiva e impedisce al bambino di provare dolore.

Tuttavia solitamente si preferisce togliere il dente da latte in casa, perché i bambini vivono con ansia l’esperienza dello studio dentistico.

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