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Che cosa sono le carie dentali

La carie è un’infezione dentale provocata dalla presenza di microrganismi che normalmente si trovano nel cavo orale ma che in alcune condizioni particolari possono determinare dei processi patologici.

Nei primi stadi, la carie non mostra alcun sintomo, in quanto si manifesta unicamente quando i batteri arrivano in profondità e colpiscono le fibre nervose sensitive.

Soltanto a questo punto subentra un dolore acuto, spesso pulsante e localizzato nel punto specifico dell’infiammazione, accompagnato da un’estrema ipersensibilità dentinale.

Qualora la carie non venga tempestivamente curata, può degenerare in ascesso (raccolta di pus), pulpite (infiammazione delle fibre nervose dentali), granuloma, cisti, piorrea o gengivite.

Esistono alcuni fattori predisponenti che si ricollegano principalmente alla scarsa igiene orale ed al tipo di alimentazione.

Trattandosi di un disturbo multifattoriale, le cause scatenanti sono dovute sia a fattori esogeni rappresentati dalla formazione della placca, sia a fattori endogeni comprendenti anomalie strutturali dei denti.

La carie dentale colpisce prevalentemente incisivi, premolari e molari superiori, tendendo a localizzarsi a livello degli spazi interdentali, dove si verifica un accumulo di residui alimentari.

Il processo carioso comprende varie fasi, progressivamente ingravescenti:

prima fase di carie superficiale, quando il disturbo attacca lo smalto e lo demineralizza, in seguito alla presenza di placca batterica.

Se viene trascurata questa situazione, l’infezione progredisce;

seconda fase della carie penetrante, quando i prodotti derivanti dalla digestione degli zuccheri perforarano lo smalto attaccando la dentina, che è la seconda barriera prima di arrivare alla polpa.

L’attacco alla dentina è molto più facile rispetto a quello allo smalto poiché il tessuto è meno calcificato; se anche questa seconda fase viene trascurata, si passa alla fase successiva;

terza fase di carie profonda, a questo punto l’infezione si diffonde nella polpa, coinvolgendo le fibre nervose sensitive e provocando l’insorgenza di dolore molto acuto e continuo; tale patologia prende il nome di pulpite;

quarta fase di carie complicata, quando la carie è arrivata nella porzione più profonda della struttura dentale e in seguito alla moltiplicazione dei microrganismi patogeni e può essere complicata da ascessi, granulomi o cisti.

Carie e alimentazione

La salute dei denti dipende da due fattori:

igiene del cavo orale;

regime alimentare.

In seguito alla presenza di sostanze alimentari, soprattutto zuccheri, a livello degli spazi interdentali, si verifica un processo di trasformazione in acido lattico, una sostanza in grado di attaccare lo smalto dentale, innescando il processo carioso.

Esistono degli alimenti da evitare in quanto potenzialmente responsabili di provocare la formazione della carie.

Zuccheri semplici come saccarosio, glucosio e loro derivati industriali, sono fattori predisponenti di notevole importanza.

Non è possibile eliminare completamente tali sostanze dal regime dietetico poiché i carboidrati sono indispensabili per il metabolismo energetico. Pertanto è necessario limitarne l’assunzione e dopo averli ingeriti effettuare un’accurata pulizia del cavo orale con lavaggio dei denti possibilmente con dentifrici antibatterici.

Secondo le più recenti linee guida, il fattore che condiziona maggiormente l’insorgenza della carie è legato al tempo di permanenza del cibo all’interno del cavo orale.

Questo giustifica l’importanza della pulizia dei denti dopo mangiato.

Per mantenere in salute i denti, è importante che l’alimentazione sia il più possibile bilanciata, e contenga vitamine e sali minerali, soprattutto calcio, magnesio, fosforo e fluoro, indispensabili per garantire il benessere del tessuto osseo dentario.

A tal proposito è assolutamente vietato consumare alimenti adesivi come il caramello, che tende a rimanere per lungo tempo nella bocca, attaccando lo smalto dentale.

Anche la frutta secca, la frutta candita e il miele, essendo cibi estremamente ricchi di zuccheri semplici, devono essere consumati con moderazione.

Tra gli alimenti più cariogeni sono compresi anche quelli zuccherati con una componente acida, come ad esempio bevande con spremuta di agrumi o coca cola, che dovrebbero essere consumati con grande accortezza.

I cibi zuccherini e appiccicosi come la marmellata, la cioccolata al latte, le caramelle ed il torrone risultano particolarmente dannosi alla salute dei denti in quanto sono sia dolci che adesivi, e rimangono a contatto con la superficie dentale fino a che i denti non vengono lavati.

Per questo motivo, il consumo di tali cibi fuori casa, quando non si può effettuare un’accurata igiene dentale, sarebbe sempre da evitare.

Chi mangia abitualmente caramelle contribuisce a creare un ambiente acido nella bocca, che favorisce l’attacco allo smalto.

Nel caso in cui sia impossibile lavare i denti, è consigliabile masticare frutta fresca non acida, come pere o mele, preferibilmente con la buccia, verdure crude e fibrose, oppure formaggi stagionati.

Tutti questi alimenti contribuiscono a pulire i denti anche in mancanza di spazzolino e dentifricio.

Che cosa si intende per cariorecettività

La cariorecettività è un indice che esprime la predisposizione individuale a sviluppare una patologia cariosa.

Tale valore è condizionato dal pH salivare: un pH elevato (saliva basica) si oppone alle sostanze acide cariogene e protegge lo smalto dentale prevenendo l’insorgenza di carie.

Al contrario, un pH basso (saliva acida) aumenta moltissimo il rischio di carie.

Nella saliva sono presenti alcune sostanze che si oppongono all’azione batterica cariogena; si tratta di bicarbonati e lisozima, fattori fondamentali per determinare il grado di cariorecettività del soggetto.

Bisogna evitare quindi tutti gli alimenti che tendono ad abbassare il pH salivare, aumentando l’acidità del cavo orale.

Per prevenire la formazione di carie, è consigliabile fare largo uso di frutta fresca non troppo zuccherina nè acida, e da consumare con la buccia, frutta secca come noci, nocciole, mandorle, verdure crude ad alto contenuto fibroso come carote, finocchi, peperoni, formaggi stagionati e latte.

Sono caldamente consigliati alimenti ricchi di fluoro come le mele, ricchi di vitamina C, ricchi di calcio come latte, latticini, alimenti di origine vegetale e ricchi di vitamina A, come aglio, cipolla e mirtilli, che contribuiscono a mantenere in buona salute lo smalto.

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